LA POLVERE DEL MONDO

 

 

Uno Spettacolo dedicato a Irene Brin

 

scritto e interpretato da Clara Galante

Claudio Farinone, chitarra e arrangiamenti

 

Elementi scenici a cura di Carlo Pianosi e Fabio Gasparri

Studio di Architettura Effimero Barocco

 

Si ringrazia:

 

Archivio Bioiconografico, Fondi Storici Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea

Archivio Accademia Costume & Moda

Stefania Reggiani ed Ella Sartori per consulenza di Produzione e Iconografica

 

 

 

Clara Galante interpreta Irene Brin, celebre giornalista di Moda e Costume, scrittrice, traduttrice, gallerista che seppe scuotere Roma con una stagione stupefacente di attività. Una eccezionale forza rivoluzionaria, l'emblema dell'Arte come meraviglia, spettacolo e invenzione continua.

 

Una delle voci femminili più cosmopolite del secondo dopoguerra, Irene Brin (1914–1969). All'anagrafe Maria Vittoria Rossi, icona e modello di emancipazione femminile in Italia e nel mondo. Poliglotta, eccentrica, amante dell'arte, viaggiatrice colta, Irene Brin era dotata di grande cultura, ferrea disciplina, senso dell'umorismo ed eleganza. I suoi consigli sul saper vivere e sulla buona educazione, sulla moda e sull'arte che apparivano regolarmente nelle pagine di Omnibus e della Settimana Incom, divennero un appuntamento, per gli intellettuali dell'epoca. Fra i suoi tanti pseudonimi, Marlene, Mariú, Oriane, Geraldine Tron, Maria del Corso, Contessa Clara Ràdjanny von Skèwitch, Madame d’O e altri ancora. Irene Brin (nome inventato da Leo Longanesi quando l’invitò a scrivere per Omnibus nel 1937) ispirò Alberto Sordi e Franca Valeri nelle loro parodie e rubriche di bon ton.

Clara Galante oggi racconta in musica, una originale biografia, il microcosmo di intelligenza e gentilezza che questa donna dal nome leggero come una piuma, incarnava molto bene.

“La bellezza emana sempre da dentro" scriveva Irene, la bellezza di uno stile interiore, le maniere buone di una lingua lontana dall'ipocrisia, dalla finzione e il lusso sfacciato. Ci sono in lei, l'ironia e il gusto del piacere, il gusto di prenderti per mano per portarti fino al segreto di certi gesti, certi pensieri altruisti, liberando come una leggera polverina che si insinua dappertutto con eleganza. Una narrazione congiunta alla musica e alle canzoni che hanno segnato la storia italiana di quegli anni. Anni appena successivi alla guerra e in cui maggiormente le donne, soffrono i postumi di una battaglia mondiale. Anni in cui l'impegno, l’amore e la ricerca della bellezza, sembrino fare quasi scandalo. Questa figura di signora camaleontica sintetizza un modello di eleganza ineguagliato e tra la necessità sempre più attuale di riservarci la possibilità di curare la forma come contenuto, questo breviario di donna, dà voce a una figura unica in un mondo che sta per esplodere. Molto lontana dalle ostentazioni Irene Brin conosceva bene come rendere la vita più umana e mai come in questo momento avremmo bisogno di ripensare a come ritrovarci, provando a creare quella Bellezza che emana sempre da dentro, e che forse riuscirà a salvare questo mondo. 

 

Irene Brin (Roma 1914 – Bordighera 1969)

 

Nomade e cosmopolita per nascita, con il marito Gaspero Del Corso, aveva dato vita nel dopoguerra, in via Sistina a Roma, alla galleria d’arte l’Obelisco. Promotori dell’Arte Contemporanea italiana, ne fecero punto d’incontro di artisti, scrittori e intellettuali come Burri, Morandi, Vespignani, Moravia, Pasolini, Visconti, Palma Bucarelli. Un vero e proprio riferimento per artisti come Picasso, Calder, Maria Lai, Duchamp e tutta l’arte d’avanguardia del dopoguerra. La galleria venne anche censurata e chiusa per “oscenità” dopo aver ospitato una mostra di disegni di Grosz. La Brin è donna di eccezionale eleganza, forza rivoluzionaria ed emblema dell’arte come meraviglia e invenzione continua. 

  

 

Clara Galante | Attrice, cantante, autrice, alterna la recitazione, la scrittura, la regia e il canto. Si è esibita con successo in Italia e all'estero. Si diploma all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico con una regia di Andrea Camilleri. Fondamentali sono stati gli incontri con i registi Peter Brook e Luca Ronconi, con i quali collabora e delinea una sua autonoma espressione artistica.

È stata assistente e attrice di Luca Ronconi in più produzioni del Piccolo Teatro di Milano. Ai suoi progetti come autrice ed interprete, affianca lavori con registi italiani ed esteri tra i quali Federico Tiezzi, Mario Missiroli, Roberto Guicciardini, Augustie Humet, Maurizio Panici, Michele Placido, Marco Carniti, Giorgio Albertazzi, Walter Le Moli, Marco Bellocchio, Alessio Pizzech, Daniele Salvo, Nicola lo Russo, Paolo Magelli, Carlos Soto, Muriel Mayette per citarne alcuni.

Tra le collaborazioni più significative, ricordiamo la Biennale d’Arte “Performa” di New York, la Columbia University e il Watermill Center di Bob Wilson.

Debutta a Seoul nel ruolo di Carlotta, protagonista dell’opera "The Mission" opera scritta da Ennio Morricone, diretta da Andrea Morricone. Collabora inoltre con musicisti come Enzo Gragnaniello, Maurizio Trippitelli, Cinzia Pennsesi, Arturo Annecchino, Marco Podda, Ciryl Giroux, Carla Rebora, Silvia Colasanti.

Al Teatro Studio del Piccolo di Milano debutta con la performance ispirata all’opera della poetessa Marina Ivanovna Cvetaeva “Indizi Terrestri”. Recita nel ruolo di Medea nel melologo di Giri Antonin Benda al Lirico di Trieste diretta dal maestro Diego Dini Ciacci.

Partecipa al Festival Internazionale di poesia di Genova con i suoi versi editi dalla Marcus Edizioni nella rivista d'arte Secondo Tempo. La casa editrice Joker pubblica il suo “ Non sono stata finita” nella collana di testi teatrali Panocticon, presentato a Roma alla Casa delle Letterature e rappresentato in molti teatri italiani.

Col suo sguardo profondo intorno all' Arte Contemporanea, debutta al Museo Macro di Roma con un suo testo "Una Vita o Prove di Liberazione" un omaggio a Pierre Clementi, performance protagonista al Festival LiberAzioni di Torino.

É autrice di canzoni in Francia e con il compositore Thierry Los scrive brani che accompagnano documentari su France 3, alcune serie di successo come "Emily in Paris" prodotto da Netflix e "Une ile" con Laetitia Casta, prodotto dal canale Arté Fr. 

Interpreta Giuditta Pasta nell'opera Norma di Vincenzo Bellini, diretta da Davide Livermore.

Claudio Farinone, milanese, classe 1967, si diploma in chitarra al Conservatorio di Bologna sotto la guida di Maurizio Colonna, tra le maggiori figure del concertismo classico internazionale.
Dopo avere frequentato numerose masterclass, seminari di interpretazione
e composizione, e ottenuto premi a concorsi internazionali, inizia un’attività concertistica rivolta soprattutto alla musica da camera, suonando con diverse formazioni tra cui: Tanguediaduo, Torres Quartet e Aries 4.  Inoltre, tiene concerti in solo, suonando chitarre classiche, flamenche e baritone, che caratterizzano il suo linguaggio, posto a metà tra interpretazioni e percorsi improvvisativi.  Nel 2013 esce il CD “Claudio Farinone plays Ralph Towner”, dedicato al celebre chitarrista e compositore americano, accolto entusiasticamente da pubblico e critica. Nello stesso anno inizia nuovi percorsi, aprendo progetti e collaborazioni con alcuni tra i massimi esponenti del jazz, e della world music in Italia. Tra questi: Fausto Beccalossi, Raffaele Casarano, Elias Nardi, Bebo Ferra, Javier Girotto, Max Pizio, Edmondo Romano e altri. Crea, con l’attore David Riondino, spettacoli e trasmissioni radiofoniche su diverse tematiche. Con l’attore toscano pubblica il CD, "Il bolero come terapia", frutto di un insolito e sorprendente percorso sui temi del bolero cubano. Nel 2017 esce un nuovo CD del progetto Aktè, ispirato ai luoghi del Mediterraneo, registrato negli studi della Radio Svizzera. Nello stesso anno, condivide il palco con Ralph Towner per la chiusura della mostra di Lawrence Carroll al Museo Vela di Ligornetto, eseguendo con lui alcuni duetti. Nel 2019 debutta “Todomercedes”, progetto in duo con Raffaele Casarano, dedicato alla figura di Mercedes Sosa. Nel 2020 inizia una nuova collaborazione con l'attrice e cantante Clara Galante, con una coppia di spettacoli di teatro e musica dedicati alla scrittrice Irene Brin e alle canzoni della mala. Nel 2022 porta in scena uno spettacolo dedicato alla poetessa milanese Alda Merini assieme all'attrice Pamela Villoresi e a Raffaele Casarano. Nel 2023 debutta con “D’altro canto” uno spettacolo di narrazione e musica con Raffaele Casarano e il giornalista, scrittore e presentatore radiotelevisivo Massimo Cotto. Nel 2024 esce “Playing love”, CD dedicato alla musica di Ennio Morricone con Fausto Beccalossi e le note di copertina di Alessandro De Rosa, con i quali porta in scena da alcuni anni lo spettacolo “Inseguendo quel suono”, dedicato al maestro romano, presentato in tour in Sudafrica nel 2022. Parallelamente alla carriera di musicista, dopo un ventennio di insegnamento chitarristico, approda nel 2005 alla Rete 2, canale culturale della Radio Svizzera italiana, dove conduce programmi musicali e realizza approfondimenti con svariati protagonisti della musica e della cultura contemporanea.


 

 

 

 

Foto ©Patricia Fillat Molina -  Molecole Festival, Cori (Latina)