LETTERA A TROISI

Alessandro De Rosa | voce narrante

Fausto Beccalossi | fisarmonica

Claudio Farinone | chitarre

Maria Moramarco | voce

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel settantesimo anno dalla nascita del grande attore napoletano, nasce un nuovo spettacolo scaturito dall'esperienza precedente di "Inseguendo quel suono", nel quale i tre protagonisti rendono omaggio ad una figura fondamentale del cinema italiano mediante racconti, musiche composte ad hoc e brani legati alla storia dell'artista di San Giorgio a Cremano. Al progetto si unisce la voce di Maria Moramarco, che reinterpreta alcune canzoni napoletane particolarmente legate alla vita di Troisi.

 

Lo spettacolo è un'elaborazione in forma spettacolo di una serie in cinque puntate, andate in onda sulla Rete Due, canale culturale della Radio Svizzera italiana.

 

Ascolta le puntate

https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/arpeggi/Lettera-a-Troisi-I-luoghi-affettivi-di-Massimo-Troisi-16016869.html?_r_=_

 

 

Note dell'autore

 

«Recentemente mi sono trovato a scrivere alcune musiche dedicate a Massimo Troisi. Avevo iniziato ad abbozzarle e mentre lavoravo mi sono accorto che la mia curiosità nei suoi confronti cresceva, tanto da condurmi a ricercare una sorta di mia "prospettiva-Troisi", anche provvisoria, imperfetta, incompleta, che mi aiutasse a migliorare quelle prime idee musicali abbozzate. In tutti i suoi film, nei suoi sketch in solitaria o con La Smorfia, nelle sue interviste e apparizioni televisive, avevo l’impressione che incontrare la sua maschera fosse più facile che incontrare Massimo Troisi stesso, l’uomo. Nonostante desse l’impressione di essere accessibile, alla mano, mi sembrava che molto lo tenesse per sé. Bluffa, ironizza su tutto, anche su sé stesso, risulta inafferrabile. Eppure, una riflessione, un sorriso e anche una lacrima te la strappa sempre: quando arriva, è capace di far riflettere ed emozionare al tempo stesso, in profondità. Ho quindi continuato a cercarlo facendo domande a chi lo ha conosciuto personalmente: Alfredo Cozzolino, suo amico storico, Carlo Verdone, con cui si è sfidato spesso al cinema, il filosofo Stefano Bonaga, e Anna Pavignano, con la quale Troisi ha scritto praticamente tutti i suoi film. Sono tornato quindi a quei miei primi appunti musicali e ho scoperto che, almeno un po’, il “mio Troisi” era già lì dentro. Dovevo semplicemente fidarmi di quelle note così come delle mie prime impressioni e consegnarle all’arte interpretativa di due magnifici musicisti come Fausto Beccalossi e Claudio Farinone, coi quali collaboro da tempo. Fisarmonica e chitarra mi sono sembrati da subito due strumenti perfetti per restituire quel sentimento, quel timbro “troisiano”. Si è pensato poi di aggiungere ai miei temi quello de’ "Il Postino" di Luis Bacalov e "Quando" di Pino Daniele, oltre ad alcuni brani della tradizione napoletana che Troisi amava particolarmente, interpretati dalla cantante Maria Moramarco. Lettera a Troisi è quindi una sorta di distillato di questo processo, un viaggio tra i luoghi affettivi di Massimo Troisi: quelli fisici, musicali, poetici, creativi e relazionali. Cinque puntate che andranno in onda su Rete Due in occasione del 70° compleanno di questo indimenticato attore, regista, sceneggiatore italiano nato il 19 febbraio del 1953 a San Giorgio a Cremano e scomparso prematuramente a Roma il 4 giugno 1994.» - Alessandro De Rosa

 

 

 

Alessandro De Rosa, Milanese, classe 1985, ha iniziato lo studio della composizione su consiglio di Ennio Morricone. Ha studiato con Boris Porena per diplomarsi poi in Olanda, al Conservatorio Reale dell’Aja. Ha collaborato come compositore e arrangiatore con Jon Anderson degli Yes. Con Ennio Morricone è autore del libro “Ennio Morricone – Inseguendo quel suono. La mia musica, la mia vita. Conversazioni con Alessandro De Rosa” (Mondadori Libri, 2016) al momento tradotto in altre cinque lingue tra le più parlate al mondo. Ha lavorato come compositore di musica applicata per numerose agenzie e società tra cui Amadeus Music e Pastelle Music scrivendo musica per documentari, film e pubblicità. Proprio con Pastelle Music ha esercitato anche il ruolo di Head of A\R and Talent Manager. Tra i suoi brani da concerto Gravità Ritrovata per Orchestra, commissionato dalla Residentie Orkest per il 110° anniversario dell’Orchestra nel 2014, e l’opera Trashmedy, per la 63° edizione de La Biennale di Venezia Musica 2019, che ha debuttato al Teatro Piccolo Arsenale il 6 Ottobre 2019. Attualmente continua la sua attività musicale come libero professionista, lavorando parallelamente come autore e speaker radiofonico per la Radiotelevisione Svizzera di Lingua Italiana (RSI).

 

Fausto Beccalossi è attualmente considerato uno dei massimi specialisti del suo strumento.  Inizia giovanissimo lo studio della fisarmonica cromatica con lo stile classico presso il Conservatorio di Brescia e successivamente inizia un percorso di approfondimento sulle tematiche inerenti lo sviluppo dell’improvvisazione jazzistica. Nel corso di uno degli storici seminari di Siena Jazz, è notato da Enrico Rava, il quale lo invita immediatamente a prendere parte a un workshop con i migliori allievi del corso. Nel 1997 inizia quindi la sua carriera da professionista che lo porta a esibirsi negli anni, con numerosi gruppi italiani come: Gramelot di Simone Guiducci, il Bombardieri Quartet, il Nuevo Tango e l‘Otello Savoia Quartet. Negli ultimi anni collabora e registra dischi con alcuni fra i migliori musicisti dell’area jazzistica internazionale, tra i quali: Kenny Wheeler, Gonzalo Rubalcaba, Sandro Gibellini, Gabriele Mirabassi, Enzo Pietropaoli, Paolo Fresu e Maria Pia De Vito. Dal 1999 collabora con il nonetto di Gianluigi Trovesi e nel 2002 è invitato a Buenos Aires da Lito Epumer, tra i maggiori chitarristi argentini, per registrare il disco “Nehuen”. Crea inoltre il Fausto Beccalossi Quartet avvalendosi della collaborazione di alcuni tra i migliori musicisti italiani quali Ares Tavolazzi, Emanuele Maniscalco e Peo Alfonsi. Si esibisce in solo in un progetto dal nome Accordeon Colours, all’interno del quale convergono musiche argentine, italiane e jazz, a forgiare il suo personalissimo linguaggio. Ha recentemente registrato, sempre in solo, un CD dal titolo My Time, con musiche proprie e un omaggio a Gorni Kramer. E' stato parte per circa un decennio del World Simphonia del chitarrista americano Al Di Meola, con cui si è esibito nei maggiori festival in tutto il mondo e registrando tre CD.

 

Claudio Farinone, milanese, classe 1967, si diploma in chitarra al Conservatorio di Bologna sotto la guida di Maurizio Colonna, tra le maggiori figure del concertismo classico internazionale.Dopo avere frequentato numerose masterclass, seminari di interpretazionee composizione, e ottenuto premi a concorsi internazionali, inizia un’attività concertistica rivolta soprattutto alla musica da camera, suonando con diverse formazioni tra cui: Tanguediaduo, Torres Quartet e Aries 4.  Inoltre, tiene concerti in solo, suonando chitarre classiche, flamenche e baritone, che caratterizzano il suo linguaggio, posto a metà tra interpretazioni e percorsi improvvisativi.  Nel 2013 esce il CD “Claudio Farinone plays Ralph Towner”, dedicato al celebre chitarrista e compositore americano, accolto entusiasticamente da pubblico e critica. Nello stesso anno inizia nuovi percorsi, aprendo progetti e collaborazioni con alcuni tra i massimi esponenti del jazz, e della world music in Italia. Tra questi: Fausto Beccalossi, Raffaele Casarano, Elias Nardi, Bebo Ferra, Javier Girotto, Max Pizio, Edmondo Romano e altri. Crea, con l’attore David Riondino, spettacoli e trasmissioni radiofoniche su diverse tematiche. Con l’attore toscano pubblica il CD, "Il bolero come terapia", frutto di un insolito e sorprendente percorso sui temi del bolero cubano. Nel 2017 esce un nuovo CD del progetto Aktè, ispirato ai luoghi del Mediterraneo, registrato negli studi della Radio Svizzera. Nello stesso anno, condivide il palco con Ralph Towner per la chiusura della mostra di Lawrence Carroll al Museo Vela di Ligornetto, eseguendo con lui alcuni duetti. Nel 2019 debutta “Todomercedes”, progetto in duo con Raffaele Casarano, dedicato alla figura di Mercedes Sosa. Nel 2020 inizia una nuova collaborazione con l'attrice e cantante Clara Galante, con una coppia di spettacoli di teatro e musica dedicati alla scrittrice Irene Brin e alle canzoni della mala. Nel 2022 porta in scena uno spettacolo dedicato alla poetessa milanese Alda Merini assieme all'attrice Pamela Villoresi e a Raffaele Casarano. Nel 2023 debutta con “D’altro canto” uno spettacolo di narrazione e musica con Raffaele Casarano e il giornalista, scrittore e presentatore radiotelevisivo Massimo Cotto. Nel 2024 esce “Playing love”, CD dedicato alla musica di Ennio Morricone con Fausto Beccalossi e le note di copertina di Alessandro De Rosa, con i quali porta in scena da alcuni anni lo spettacolo “Inseguendo quel suono”, dedicato al maestro romano, presentato in tour in Sudafrica nel 2022. Parallelamente alla carriera di musicista, dopo un ventennio di insegnamento chitarristico, approda nel 2005 alla Rete 2, canale culturale della Radio Svizzera italiana, dove conduce programmi musicali e realizza approfondimenti con svariati protagonisti della musica e della cultura contemporanea.